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Sezione

Lettera del CdS

A grande richiesta, quella che segue è la lettera che la CdS uscente, Luisella, ha letto durante la cerimonia di apertura dell’anno scout 2012-2013 prima di appuntare sulla bandiera storica della Sezione la Medaglia al Merito a riconoscimento del percorso svolto in questi novanta e più anni.

Lettera alla mia seconda Famiglia…

Cari Lupetti, Esploratori, Rover e  Senior della Sezione CNGEI di Rovereto.

È un onore per me compiere questo piccolo gesto, piccolo sì, ma che esprime un grande riconoscimento nei confronti di tutti quelli che hanno contribuito a far crescere e camminare la Sezione e l’Associazione.  Prima però di svelarvi la natura del mio modesto segno ho bisogno di dirvi qualche parola.

Nell’anno del centenario associativo noi compiamo 94 anni durante i quali generazioni di giovani sono cresciuti e sono diventati adulti nelle nostre fila. È stato un percorso anche accidentato ma sempre, ieri come oggi, l’impegno e la dedizione dei soci hanno consentito di superare le difficoltà, piccole e grandi, che si ponevano e che si pongono ancora sul nostro cammino.

Il motto dei Lupetti è “Del nostro meglio” e noi, tutti noi dal 1919 ad oggi, cerchiamo di fare del nostro meglio, per noi stessi, per l’associazione e per gli altri.

Il motto degli Esploratori è “Sii preparato” e questo abbiamo cercato di essere, in questi lunghi anni, preparati alla vita i ragazzi, preparati per essere buoni capi o buoni dirigenti gli adulti.

Il motto dei rover è “Preparati a Servire”, e questo è più difficile perché significa imparare a mettersi a disposizione degli altri, del bene comune  offrendo con generosità qualcosa di proprio: tempo, impegno, lavoro…

Infine c’è il motto dei Senior che è  il coronamento del precedente. È il più impegnativo ma anche il più bello e recita:  “Servire sorridendo”. Perché l’adulto scout si mette a disposizione degli altri per il piacere di farlo, perché è bello donare qualcosa in modo disinteressato.

I Senior però hanno anche un altro motto, il motto storico che li ha accompagnati dal 1919 – quando sono nati i primi Clan – fino ad oggi. È in latino – come si usava allora – e dice: “Alere Flammam” che significa “Tenere viva la fiamma”, custodirla per le nuove generazioni. Una fiamma che rappresenta lo scoutismo ed i suoi valori. E la fiamma è rimasta viva, anche nei momenti più bui, perché gli esploratori che videro chiudere la Sezione dal Fascismo nel 1927, li ritroviamo adulti nel 1945, appena finita la guerra, impegnati a far ripartire le attività. E qualcuno dei ragazzi che grazie a loro divenne un “GEI”, un Giovane Esploratore Italiano, è ancora qui, a tenere viva la stessa fiamma assieme a noi e a ricordarci questo lungo cammino.

Negli anni siamo cresciuti, non solamente nei numeri, ma anche nella qualità della proposta educativa, nelle opportunità  che offriamo ai ragazzi, nell’apertura a esperienze nazionali e internazionali che li preparino ad un mondo sempre più complesso e dinamico. Gemellaggi, campi nazionali e internazionali, Jamboree, Roverway e, buon ultimo, lo Scout Trophy, sono il naturale sbocco di questo lungo percorso che inizia con le camminate, sci in spalla, da Rovereto a Serrada negli anni venti.

Ma altrettanto importante è stato, lungo tutta la nostra storia, l’impegno verso la comunità, a cominciare dalla ricostruzione dopo la prima guerra mondiale, quello con gli alleati nella distribuzione di razioni alimentari dopo la seconda, e così via fino ad oggi con la partecipazione alle operazioni della protezione civile in Abruzzo e nei confronti dei terremotati Emiliani. E ancora nel servizio verso la città, verso altre associazioni così come il cammino a fianco dei fratelli scout mussulmani che muovono i loro primi passi.

Mi sembrava giusto che questo percorso venisse riconosciuto, un percorso a cui in tanti, dal 1919 ad oggi, abbiamo contribuito con passione e fede nei valori Scout.

Chi ci ha preceduto è stato di esempio per noi, allo stesso modo il mio augurio, lasciando questo incarico, è  che chi è qui oggi possa domani essere d’esempio per le generazioni future.

 

Fiore Gentile che Parla coi Lupi