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Branca E

fotografie multisensoriali di un campo bellissimo

i sorrisi di cinquanta persone. i piedi che si appiccicano al fango dove sono scorsi litri e litri d’acqua. il sole tiepido tra i capelli e il collo. le canzoni. la schiena sudatissima dopo ore di hike. mille stelle da far girare la testa. posti nuovi ogni giorno, strade mai viste di notte. i suoni e i rumori di cinquanta persone, tutte insieme e tutte diverse, ma lì con gli stessi valori. il sole caldo sulle braccia, per la prima volta dopo giorni prive di felpa e spolverino. il cibo sempre in ritardo ma sorprendentemente buono. ridere e sorridere, parlare e ascoltare, vivere ogni giorno fino alla fine, non lasciare nemmeno un goccio di giornata sul fondo del bicchiere. musica di sottofondo come sveglia la mattina. gli occhi di quaranta belve puntati addosso. i flash delle macchine fotografiche. giungla che non è giungla ma è una branca differente. modalità grizzly mode on, ma chi è la roberta? terreno sotto i piedi e ossigeno nei polmoni. “eri solo da incontrare ma tu ci sei sempre stata”. giorni di baci e saluti, di partenze e arrivi, di mille cose che ci tengono al caldo nonostante il clima. cose che vanno e non vanno secondo i piani, occhi e canzoni. sensi allertati al massimo per non perdere niente di tutto quello che ci sta capitando intorno. pezzi e pezzi, infiniti pezzi di cose e persone ficcati giù per il cuore, che prima o poi inizierà a servirci un cuore ausiliario perché se va avanti così non ci sarà più spazio. giorni deliranti, pirotecnici, belli. giorni pieni di persone che non si sono scelte ma che in realtà si scelgono ogni giorno.