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I veglioni del Clan

La proposta di organizzare un ballo fra soci, familiari e simpatizzanti, veniva accolta quasi in sordina durante il carnevale dei 1955. Il primo “Pomeriggio danzante” aveva così luogo nelle sale dei)’Albergo Ancora con (a partecipazione di una orchestra cittadina. L’ottima riuscita della festa induceva il comitato organizzatore a proseguire con altri balli, fino ad allestire nel 1957 il “Ballo dei Clan”, nella bellissima hall dell’allora Grand Hotel Vittoria, nei cui scantinati veniva pure creata una “cambusa” con perfetto servizio di bar e tavola calda. Il successo che si otteneva con l’aiuto di tutti i senior, portava la sezione a decidere di trasferire il ballo in una sede più prestigiosa: il Teatro Zandonai. Nel 1961 si offriva alla città il “Veglione dei Clan”. Le aspettative dei pubblico non venivano mai tradite; ai Veglioni, partecipavano sempre due orchestre che si alternavano sul palcoscenico nonché i migliori cantanti dei momento come Achille Togliani, Wilma De Angelis, Betty Curtis, Orietta Berti.

Le sarte cittadine erano fortemente impegnate a confezionare i vestiti da sera per le dame impazienti di farsi ammirare.

Le serate, condite anche di un’oncia di humour quale ingrediente carnevalesco, riuscivano sempre a soddisfare il pubblico e dispensavano allegria e spensieratezza oltre ad abbondanti lanci di coriandoli. li successo era garantito e lo comprovava la frequenza, che registrava in ogni occasione circa 800 persone.

Ma nel 1970 il Comune e la Deputazione Teatrale decidevano purtroppo di chiudere temporaneamente il teatro per eseguire dei lavori di restauro da tempo programmati e necessari per la sicurezza dell’edificio. I “Veglioni” perdevano così l’ambiente più idoneo e fertile per il loro svolgimento e al Clan non restava altro da fare che rinunciare a simili festose iniziative.

È chiaro naturalmente che le Veglie avevano come scopo precipuo quello di sovvenzionare la sezione per promuovere le attività degli scout e per fronteggiare le molteplici spese di gestione della sede, non disponendo di altri introiti straordinari.